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Viaggi da raccontare » Consigli per il viaggio

Volare o non volare? quando il viaggio in aereo non è sicuro

Pronti per il prossimo volo? Pressione nelle orecchie…. gambe fredde o pesanti…. attenzione! Non sempre è consigliabile per la salute volare in determinate condizioni. Ci sono infatti circostanze in presenza delle quali il passeggero viene considerato come “non idoneo” a volare e quindi non gli è consentito salire a bordo dell’aereo. Vediamoli descritti qui di seguito:

Se il cuore crea problemi….

Salire in altitudine rappresenta uno sforzo particolare per i cardiopatici. Se la saturazione di ossigeno nel sangue diminuisce, possono insorgere dolori lancinanti nella zona del torace o disturbi del ritmo cardiaco. Tuttavia, se in qualità di paziente cardiopatico si può dimostrare di avere una condizione stabile, anche i voli a lunga distanza sono generalmente possibili e consentiti.
Durante il viaggio, suggeriamo di avere sempre con se nel bagaglio a mano i farmaci importanti e un documento che ci identifica come “paziente cardiopatico” (in diverse lingue se necessario) .

Malattia contagiosa?

Varicella o rosolia? In questi casi purtroppo il volo è tabù, perché  la protezione dalle infezioni per gli altri passeggeri del volo ha la priorità. Occorre attendere qualche giorno prima di poter salire di nuovo su un aereo: 4 giorni per la rosolia o 7 giorni per il morbillo e la varicella. In caso di infezioni virali come l’influenza stagionale, è necessario far passare il momento dell’infezione. In caso di sinusite acuta o infezione dell’orecchio medio, si dovrebbe rimandare il volo. Lo stesso vale per le malattie infettive gravi come la tubercolosi o la polmonite, a meno che un certificato medico non confermi il contrario.
Attenzione alle eruzioni cutanee! Anche il minimo sospetto di una malattia infettiva autorizza la compagnia aerea a imporre un divieto di volo. Inoltre, anche la più innocua delle eruzioni cutanee può essere fonte di discussioni al momento dell‘imbarco! Se si vuole andare sul sicuro, al momento del check-in è necessario produrre un certificato medico (il cosiddetto certificato di idoneità al volo o „fit to fly“).

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Subito dopo un’operazione

Le operazioni agli occhi e ai seni paranasali o quelle che coinvolgono gli organi interni o le vie aeree possono presentare problemi per i passeggeri di un volo. A seconda del motivo dell’operazione e della rotta di volo, ma anche del rischio individuale, alcuni pazienti potrebbero dover aspettare anche  diverse settimane. Il basso bilanciamento della pressione e la bassa concentrazione di ossigeno nella cabina possono causare gravi disturbi e ulteriori complicazioni. Il rischio di trombosi aumenta anche a causa della limitata libertà di movimento. I medici raccomandano di attendere  almeno 10 giorni dopo il volo dopo un’operazione allo stomaco e un taglio cesareo e addirittura   sei settimane dopo un’operazione di ernia inguinale. Ma anche dopo esami più semplici, come una gastroscopia o una colonscopia, è meglio attendere  almeno ventiquattro ore.

In due – con un bimbo in arrivo

L’idoneità al volo durante la gravidanza dipende sempre dalla persona. Per esempio le donne in gravidanza con nausea grave, trombosi o funzione placenta limitata generalmente non dovrebbero volare. D’altra parte, in assenza di sintomatologie particolari e se ci si sente bene non c’è motivo per cui non si dovrebbe volare:  la ridotta pressione dell’ossigeno non comporta infatti alcun rischio per la mamma o per il nascituro.
E nell’ultimo trimestre di gravidanza? Prestare attenzione ai regolamenti delle compagnie aeree! Molte richiedono un certificato medico di idoneità a partire dalla 28.ma settimana di gravidanza. Dalla 35.ma settimana di gravidanza, la maggior parte delle compagnie aeree vieta i voli.

Dopo un’immersione

Immersioni Subacquee

Vuoi tuffarti in vacanza? Dovrai pianificare un tempo di riposo sufficiente – dopo l’ultima immersione – per volare in sicurezza. Sott’acqua l’azoto si accumula nei tessuti del nostro corpo, e viene espirato lentamente dopo l’immersione. Se ci si espone troppo rapidamente a una bassa pressione ambiente, ad esempio in quota, si rischia la formazione di bolle di gas nel sangue e nei tessuti. La malattia da decompressione può anche essere fatale a causa di un arresto cardiovascolare. Meno pericolosi ma ancora sgradevoli sono sintomi come scolorimento della pelle, dolori articolari, nausea, vomito e incoscienza.

Regola empirica per la pianificazione delle vostre vacanze: attendere almeno 36 ore prima di volare dopo le immersioni profonde e almeno 24 ore per le immersioni meno profonde. Gli esperti raccomandano inoltre gli stessi tempi di attesa per attività simili sensibili all’altitudine, quali l’eliski.